Glicemia sulla cresta dell'onda - quando il wireless è utile davvero

Una cosa che fanno molto bene giornali e blog è parlare molto bene delle comodità, che sia futili o no. Secondo queste opinioni, il più grande frutto dell'era moderna sembra essere il confort. Ad esempio si legge spesso di quanto si comodo accedere ai contenuti multimediali on line "ovunque vi troviate" mediante connessioni senza fili a banda larga. Che poi la modernità ci ha resi più rilassati, non sono in molti a pensarlo...

In netta controtendenza in questo spazio virtuale abbiamo:
a) provato a smentire che il wireless è irrinunciabile, anche se non è facile resistere alle seduzioni hi-tech;
b) spiegato che il wireless, oltre a essere inutile, è dannoso.

Tuttavia badwireless non fa guerre di religione. Al contrario ci sentiamo in dovere di segnalare che una classe di dispositivi hi-tech wireless può essere davvero utile, e può migliorare obbiettivamente le condizioni di salute e la vita sociale a molte persone, con un vantaggio riflesso per la collettività.
Queste persone sono affette dal diabete di tipo 1; avendo conpletamente perso le cellule adibite alla produzione di insulina i diabetici di tipo 1 dipendono totalmente da somministrazioni di questo ormone mediante iniezioni sottocutane. Il corretto dosaggio di insulina è molto variabile ma non può essere assolutamente trascurato: l'insulina serve ad usare gli zuccheri e una scorretta somministrazione di insulina e zuccheri si traduce in malessere e complicanze a lungo termine. Il pricipale aiuto nella scelta delle giuste dosi è dato dalla misurazione dello zucchero (glicemia) nel sangue (prelevato dai polpastrelli), in pratica si scelgono le dosi in modo tale da mantenere la glicemia in un certo range di valori. Si può intuire quanto sia stressante e difficile (anche se necessaria!) ottenere così una compensazione zucchero-insulina visto che servono molte misurazioni al giorno, quattro punture di insulina al giorno ed eventualmente delle correzioni. Inoltre ci può essere anche un disagio personale: insomma può capitare doversi fare una puntura in qualunque situazione!

Tre dispositivi tecnologici che comunicano tra loro senza fili possono semplificare la gestione di questo quadro e al contempo rendere la terapia più efficace:
  1. Un dispositivo nascosto sotto i vestiti che inietta insulina in maniera continua - si chiama microinfusore.
  2. Un misuratore di glicemia manuale che riceve (wireless!) il valore della glicemia da un sensore sottocutaneo e che permette di controllare e comandare il microinfusore.
  3. Un sensore continuo di glicemia che invia i dati (senza fili!) sia al misuratore per essere letto da paziente in tempo reale, sia al microinfusore (in modo tale da interrompere in automatico la somministrazione di insulina se la glicemia è troppo bassa). Questo sensore non sostituisce il misuratore manuale, col quale si tara e si sincronizza wireless.
E' il caso di ripetere che che questi accorgimenti permettono davvero di migliorare lo stile di vita del diabetico di tipo 1 e la sua gestione della glicemia.

Il sensore continuo per ora è compatibile solo con i prodotti Medtronic-Bayer e funzione con una frequenza intorna ai 500 Mhz (come quelle televisive). E' ragionevole pensare che i segnali inviati da questi apparecchi abbiano intensità malto bassa, solo pochi bit per codificare 3 cifre alfanumeriche, quindi se ci sono rischi da elettrosmog (bhe, qui parliamo di potenza veramente trascurabile) sono sicuramente inferiori ai vantaggi. E se vogliamo parlare di elettrosmog, preoccupiamoci di quello inutile che può interferire con questi apparecchi (anche se le case costruttici garantiscono schermature contro le interferenze).
Le case farmaceutiche concorrenti a Medtronic-Bayer in Italia (Roche e Jonson&Jonson) non hanno ancora sviluppato il sensore continuo. La Roche invece è l'unica ad aver sviluppato il microoinfusore controllato da telecomando wireless. Attualmente non è quindi possibile sfruttare i tre dispositivi elencati prima poichè il sensore ed il telecomando sono sviluappati da case farmaceutiche concorrenti. Bisogna inoltre aggiungere che sono disponibili anche microinfusori "solitari" senza controllo wireless.
La vera nota dolente di tutto ciò è la speculazione, che porta i prezzi dei microinfusori a qualche migliaio di euro e che si traduce in una spesa consistente per le regioni (che hanno gli oneri delle ASL).
PS: Un ringraziamento va all'amico A. per la segnalazione.
Aggiornamento: ci è stato anche segnalato che la Medtronic abbia un suo telecomando, ma non siamo in grado di confermarlo.

4 commenti:

  1. Io sono un utilizzatore di sensore medtronic, con apposito sistema microinfusione..

    Il sistema è molto comodo e soprattutto rende la gestione della vita sicuramente migliore...

    Occhio però, la pompa, almeno non quelle recentissime, non bloccano la somministrazione in automatico, ma ti danno un avviso che poi diventa sonoro ed infine quasi snervante, tipo sirena...il che poi porta a fare misurazione manuale (i dati del sensore hanno un range di correttezza, se correttamente calibrato, nel range del 30% rispetto al valore reale, sebbene a volte ci sia proprio preciso preciso a quello del "manuale"), ed eventualmente a spuntino...l'insulina non conviene mai bloccarla, per evitare risalite rapide.

    Saluti

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  2. Giustamente è meglio che sia l'uomo e non la macchina a prendere le decisioni pià importanti!
    Grazie per la segnalazione!

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  3. ciao a tutti..io utilizzo il microinfusore e mi piacerebbe sapere meglio come viene inserito il sensore sottocutaneo delle glicemie medtronic..grazie!

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  4. Ciao Chiara.
    Esiste una "penna" che aiuta ad inserire l'ago. Questo è l'ago che assorbe il liquido del tessuto connettivo. Il sensore misurerà la concentrazione di zucchero in questo liquido. A quanto ho capito, in pratica non si fa distinzione tra ago ed sensore.
    All'estremità esterna del sensore c'è un attacco per collegare l'antenna.
    Spero di essere stato di aiuto!
    Ciao :)

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