Dopo l'LVX System ecco un altro sistema di trasmissione dati che usa impulsi luminosi laser -quindi lunghezza d'onda e frequenza della luce visibile- e fa a meno dei cavi.
Questo sistema è il frutto (ancora immaturo) del gruppo di ricerca guidato dal Dott. Hughes per conto della AOptix Technologies e della aereonautica statunitense (Air Force Office of Scientific Research e Air Force Research Laboratory). In un esperimento gli scienziati sono mantenere un collegamento senza fili a 35 km di distanza, con una banda paragonabile quella della fibra ottica.
Il problema nel trasmettere la luce a distanza senza cavi è la distorsione del segnale. Il gruppo di ricerca ha risolto, almeno in parte, questo problema, riuscendo a trasmettere anche da un aereo in volo.
Un sistema di questo tipo non può sostituire le reti casalinghe, ma questo studio dimostra che è possibile costruire alternative efficienti ai ponti radio e allle microonde (ad esempio quelle del Wi-max) per comunicazioni a lungo raggio.
Inoltre il segnale laser, anche se ad alta intensità, non crea problemi di salute. Poichè il laser è concentrato lungo una unica direzione, l'unica raccomandazione è quella di non puntare il fascio contro gli occhi di qualcuno!
Fonte: http://www.wpafb.af.mil/news/story.asp?id=123174477
I forni a microonde sono generatori di onde radio sintonizzati sulla frequenza di 2,45 GHz. La frequenza è stata scelta con lo scopo di trasferire al cibo il massimo dell'energia generata dal forno. Frequenze simili sono state scelte incoscientemente per far comunicare apparecchi tecnologici di cui non vogliamo fare a meno: cellulari e antenne wi-fi. Questo blog vuole essere un luogo virtuale per denunciare e dimostrare questa incoscienza.
La Rai rimette in onda l’emittente delle forze armate USA
di Antonio Mazzeo
"Cinque mesi fa era stata oscurata perché le sue antenne all’interno dell’antico Monastero dei Camaldolesi (Napoli) erano fonte di inquinamento elettromagnetico. Grazie ad un accordo sottoscritto con Rai Way, American Forces Network (AFN), l’emittente radiotelevisiva delle forze armate USA in Europa, è però tornata a trasmettere per migliaia di militari statunitensi che operano nelle basi aeree e navali della Campania. I potenti trasmettitori dell’AFN sono stati spostati solo di poche centinaia di metri: oggi utilizzano gli spazi e gli impianti occupati da Rai Way sulla collina di Camaldoli, nel cuore del “Parco Metropolitano delle Colline di Napoli”, istituito dalla Regione Campania nel 2004 e Sito d’Importanza Comunitaria nell’ambito del sistema della rete “Natura 2000”. Operativa dall’1 marzo 2000, Rai Way (interamente controllata dalla Rai – Radio Televisione Italiana S.p.A.), è proprietaria degli impianti e della rete di trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della Rai.
La trattativa tra le forze armate statunitensi e i manager della società pubblica era stata avviata sin dallo scorso anno; stavano per scadere infatti i termini dell’ennesima proroga per le trasmissioni AFN dal Monastero dei Camaldolesi e l’autorità giudiziaria italiana aveva intimato la chiusura definitiva dell’impianto entro il 29 aprile 2009 per il “livello troppo alto delle emissioni elettromagnetiche”. Trasferite le attrezzature nel vicino sito Rai, le forze armate statunitensi avviavano il pressing a tutto campo per ottenere dal Ministero delle Comunicazioni l’autorizzazione a riaccendere il segnale. “Per risolvere in tempi brevi la questione, il personale di AFN ha operato per mesi con l’aiuto della Rai”, dichiarano al Comando dell’US Navy di Napoli-Capodichino. “Sia la Rai che l’agenzia per l’ambiente hanno effettuato numerosi test che hanno provato che le emissioni elettromagnetiche dei nuovi trasmettitori AFN rispondevano in maniera accettabile agli standard previsti dalle normative e dopo lunghi negoziati con le autorità italiane abbiamo ottenuto il permesso a riprendere le trasmissioni, utilizzando i 107 Mhz, la stessa frequenza che occupavamo sino ad aprile”.
Prima di essere oscurata, l’agenzia per l’ambiente aveva rilevato che le emissioni dell’antenna da 5.000 watt di potenza installata dall’AFN sulle mura del Monastero di Camaldoli superavano di 10 volte i limiti consentiti dalla legge (57 volt/metro contro i 6 volt/metro accettata come soglia massima). Secondo Legambiente che da diversi anni denuncia l’altissimo inquinamento elettromagnetico degli impianti delle forze armate USA, in alcune misurazioni sarebbe stata rilevata perfino un’intensità della componente elettrica di 330 volt/metro, 55 volte superiore dunque agli standard di sicurezza. La stazione AFN era già stata sottoposta a sequestro su ordine della Procura della repubblica di Napoli il 30 marzo 2001, a seguito di una campagna di rilevamenti predisposta dall’ISPEL (Istituto Superiore di Sicurezza sul Lavoro) e dall’Asl partenopea.
Tutto risolto, dunque? Neanche tanto; la riaccensione del segnale AFN ha comportato infatti enormi problemi ad una delle emittenti storiche campane, Radio Azzurra Network, impegnata nella promozione di campagne di comunicazione, promozione e sensibilizzazione dei diritti sanciti dalla legge n. 68/99 contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei diversamente abili. “Quando l’AFN ha cominciato a trasmettere la nostra emittente è stata completamente oscurata”, dichiara il sociologo Antonio Di Rosario, direttore di Radio Azzurra e presidente della cooperativa sociale “Amica” che ne è proprietaria. “Una vicenda kafkiana. Il 21 aprile di quest’anno, vista la chiusura dell’impianto all’interno del Monastero dei Camaldolesi e il desiderio espresso dagli statunitensi di trasmettere via satellite, l’Ispettorato Territoriale Campania del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni, con nulla osta n. 5983, ha autorizzato Radio Azzurra a riposizionarsi da 88.4 a 107 Mhz. Eravamo fortemente perplessi a trasferirci su una frequenza che sapevamo essere in uso alle forze armate USA, ma alla fine abbiamo accettato la nuova frequenza, facendoci carico di una spesa di 35.000 euro per acquistare nuove antenne, nuovi tralicci e nuovi impianti di trasmissione”.
“Poi AFN deve aver deciso di tornare all’etere, ottenendo luce verde dal Ministero delle Comunicazioni per i 107 Mhz”, aggiunge Di Rosario. “Ciò senza che nessuno sentisse il dovere di avvertirci e dopo, per giunta, che l’Ispettorato di Napoli aveva candidamente risposto ai funzionari del ministero che il trasloco dell’impianto USA dal sito dei Camoldolesi al viale privato Rai non comportava problematiche di alcun genere o possibili interferenze con terzi. Napoli cioè, ha occultato deliberatamente il nulla osta concessoci. E pensare che lo stesso Ispettorato ci aveva intimato a metà settembre 2009 di risintonizzarci entro 15 giorni sui 106 o, in alternativa, sui 107 Mhz, minacciando in caso contrario l’avvio di provvedimenti sanzionatori”.
Anche l’attribuzione dei 107 Mhz al network delle forze armate statunitensi appare debole sia dal punto di vista giuridico che procedurale. “Gli americani, per convenzione, possono trasmettere, senza interferire le emittenti italiane, solo nelle loro basi. Invece fanno quello che gli pare e attualmente utilizzano nel nostro paese 24 trasmettitori, più di un terzo di quelli che l’AFN possiede in un’area che va dall’Europa all’Egitto”, spiega Antonio Di Rosario. “Sino al piano di liberalizzazione del 1974, le frequenze superiori ai 104 Mhz erano attribuite ai militari. Dopo si esteso l’uso alle emittenti private sino a 108 Mhz, ma inspiegabilmente l’AFN ha conservato i 107 Mhz che occupava dal 1954 per l’intrattenimento delle truppe di stanza a Bagnoli. Con il passaggio di buona parte del personale USA alla nuova base di Gricignano, sarebbe stato doveroso che le trasmissioni AFN fossero trasferite all’interno di questa struttura, invece sono continuate con pericolosa intensità dalla collina di Camaldoli. Giungendo oggi ad oscurare chi ha ottenuto regolare concessione dal Ministero…”.
Radio Azzurra non si è data per vinta, e dopo i fax alle autorità italiane e statunitensi, una lettera al presidente Obama e gli incontri con il Comando della base di Napoli, il console USA e i funzionari del Ministero di Roma, l’emittente è tornata a trasmettere sulla vecchia frequenza di 88,4 Mhz. “Attendiamo che venga messo nero su bianco sulla concessione, ma intanto però il nostro segnale è disturbato da interferenze provenienti da altri trasmettitori”, continua il direttore di Radio Azzurra. “Se ciò non avverrà entro la prossima settimana, ci recheremo con centinaia di manifestanti di fronte al Parlamento per difendere il diritto della nostra emittente a continuare ad esistere. Intanto però non siamo riusciti a comprendere cosa c’entri in tutta questa vicenda Rai Way, che tra l’altro non ha concessione e che sta pilotando gli impianti di AFN in Italia in veste di operatore di rete in attesa del 2012, data in cui le emittenti radio dovranno passare al digitale. Immaginiamo che si tratti di un affare da milioni di euro…”.
Non è un’illazione quella di Radio Azzurra. La relazione con le forze armate USA ha infatti assicurato importanti risorse finanziarie alla società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, in mano al 99,56% al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel biennio 2000-2001, la Rai – Radio Televisione Italiana ha sottoscritto con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti contratti per un valore complessivo di 2.713.011 dollari per “manutenzione e riparazione di attrezzature elettroniche e di telecomunicazione varie”. Ancora maggiore il business della controllata Rai Way: 3.410.874 dollari nel triennio 2003-2005 per tre contratti firmati con il Regional Contracting Office di Vicenza, agenzia responsabile per la contrattazione di servizi all’interno dell’area operativa del Comando SETAF (Southern European Task Force) dell’US Army di Vicenza. Più che ambiguo l’oggetto: “Operation/Electronic & Communications Facilities”."
Tratto dal blog Italiopoli di Olivero Beha
Quindi stavolta niente microonde - siamo solo sui 100 Mhz, ma anche il ripetitori delle emittenti radiotelevisive possono dare fastidio...
"Cinque mesi fa era stata oscurata perché le sue antenne all’interno dell’antico Monastero dei Camaldolesi (Napoli) erano fonte di inquinamento elettromagnetico. Grazie ad un accordo sottoscritto con Rai Way, American Forces Network (AFN), l’emittente radiotelevisiva delle forze armate USA in Europa, è però tornata a trasmettere per migliaia di militari statunitensi che operano nelle basi aeree e navali della Campania. I potenti trasmettitori dell’AFN sono stati spostati solo di poche centinaia di metri: oggi utilizzano gli spazi e gli impianti occupati da Rai Way sulla collina di Camaldoli, nel cuore del “Parco Metropolitano delle Colline di Napoli”, istituito dalla Regione Campania nel 2004 e Sito d’Importanza Comunitaria nell’ambito del sistema della rete “Natura 2000”. Operativa dall’1 marzo 2000, Rai Way (interamente controllata dalla Rai – Radio Televisione Italiana S.p.A.), è proprietaria degli impianti e della rete di trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della Rai.
La trattativa tra le forze armate statunitensi e i manager della società pubblica era stata avviata sin dallo scorso anno; stavano per scadere infatti i termini dell’ennesima proroga per le trasmissioni AFN dal Monastero dei Camaldolesi e l’autorità giudiziaria italiana aveva intimato la chiusura definitiva dell’impianto entro il 29 aprile 2009 per il “livello troppo alto delle emissioni elettromagnetiche”. Trasferite le attrezzature nel vicino sito Rai, le forze armate statunitensi avviavano il pressing a tutto campo per ottenere dal Ministero delle Comunicazioni l’autorizzazione a riaccendere il segnale. “Per risolvere in tempi brevi la questione, il personale di AFN ha operato per mesi con l’aiuto della Rai”, dichiarano al Comando dell’US Navy di Napoli-Capodichino. “Sia la Rai che l’agenzia per l’ambiente hanno effettuato numerosi test che hanno provato che le emissioni elettromagnetiche dei nuovi trasmettitori AFN rispondevano in maniera accettabile agli standard previsti dalle normative e dopo lunghi negoziati con le autorità italiane abbiamo ottenuto il permesso a riprendere le trasmissioni, utilizzando i 107 Mhz, la stessa frequenza che occupavamo sino ad aprile”.
Prima di essere oscurata, l’agenzia per l’ambiente aveva rilevato che le emissioni dell’antenna da 5.000 watt di potenza installata dall’AFN sulle mura del Monastero di Camaldoli superavano di 10 volte i limiti consentiti dalla legge (57 volt/metro contro i 6 volt/metro accettata come soglia massima). Secondo Legambiente che da diversi anni denuncia l’altissimo inquinamento elettromagnetico degli impianti delle forze armate USA, in alcune misurazioni sarebbe stata rilevata perfino un’intensità della componente elettrica di 330 volt/metro, 55 volte superiore dunque agli standard di sicurezza. La stazione AFN era già stata sottoposta a sequestro su ordine della Procura della repubblica di Napoli il 30 marzo 2001, a seguito di una campagna di rilevamenti predisposta dall’ISPEL (Istituto Superiore di Sicurezza sul Lavoro) e dall’Asl partenopea.
Tutto risolto, dunque? Neanche tanto; la riaccensione del segnale AFN ha comportato infatti enormi problemi ad una delle emittenti storiche campane, Radio Azzurra Network, impegnata nella promozione di campagne di comunicazione, promozione e sensibilizzazione dei diritti sanciti dalla legge n. 68/99 contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei diversamente abili. “Quando l’AFN ha cominciato a trasmettere la nostra emittente è stata completamente oscurata”, dichiara il sociologo Antonio Di Rosario, direttore di Radio Azzurra e presidente della cooperativa sociale “Amica” che ne è proprietaria. “Una vicenda kafkiana. Il 21 aprile di quest’anno, vista la chiusura dell’impianto all’interno del Monastero dei Camaldolesi e il desiderio espresso dagli statunitensi di trasmettere via satellite, l’Ispettorato Territoriale Campania del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni, con nulla osta n. 5983, ha autorizzato Radio Azzurra a riposizionarsi da 88.4 a 107 Mhz. Eravamo fortemente perplessi a trasferirci su una frequenza che sapevamo essere in uso alle forze armate USA, ma alla fine abbiamo accettato la nuova frequenza, facendoci carico di una spesa di 35.000 euro per acquistare nuove antenne, nuovi tralicci e nuovi impianti di trasmissione”.
“Poi AFN deve aver deciso di tornare all’etere, ottenendo luce verde dal Ministero delle Comunicazioni per i 107 Mhz”, aggiunge Di Rosario. “Ciò senza che nessuno sentisse il dovere di avvertirci e dopo, per giunta, che l’Ispettorato di Napoli aveva candidamente risposto ai funzionari del ministero che il trasloco dell’impianto USA dal sito dei Camoldolesi al viale privato Rai non comportava problematiche di alcun genere o possibili interferenze con terzi. Napoli cioè, ha occultato deliberatamente il nulla osta concessoci. E pensare che lo stesso Ispettorato ci aveva intimato a metà settembre 2009 di risintonizzarci entro 15 giorni sui 106 o, in alternativa, sui 107 Mhz, minacciando in caso contrario l’avvio di provvedimenti sanzionatori”.
Anche l’attribuzione dei 107 Mhz al network delle forze armate statunitensi appare debole sia dal punto di vista giuridico che procedurale. “Gli americani, per convenzione, possono trasmettere, senza interferire le emittenti italiane, solo nelle loro basi. Invece fanno quello che gli pare e attualmente utilizzano nel nostro paese 24 trasmettitori, più di un terzo di quelli che l’AFN possiede in un’area che va dall’Europa all’Egitto”, spiega Antonio Di Rosario. “Sino al piano di liberalizzazione del 1974, le frequenze superiori ai 104 Mhz erano attribuite ai militari. Dopo si esteso l’uso alle emittenti private sino a 108 Mhz, ma inspiegabilmente l’AFN ha conservato i 107 Mhz che occupava dal 1954 per l’intrattenimento delle truppe di stanza a Bagnoli. Con il passaggio di buona parte del personale USA alla nuova base di Gricignano, sarebbe stato doveroso che le trasmissioni AFN fossero trasferite all’interno di questa struttura, invece sono continuate con pericolosa intensità dalla collina di Camaldoli. Giungendo oggi ad oscurare chi ha ottenuto regolare concessione dal Ministero…”.
Radio Azzurra non si è data per vinta, e dopo i fax alle autorità italiane e statunitensi, una lettera al presidente Obama e gli incontri con il Comando della base di Napoli, il console USA e i funzionari del Ministero di Roma, l’emittente è tornata a trasmettere sulla vecchia frequenza di 88,4 Mhz. “Attendiamo che venga messo nero su bianco sulla concessione, ma intanto però il nostro segnale è disturbato da interferenze provenienti da altri trasmettitori”, continua il direttore di Radio Azzurra. “Se ciò non avverrà entro la prossima settimana, ci recheremo con centinaia di manifestanti di fronte al Parlamento per difendere il diritto della nostra emittente a continuare ad esistere. Intanto però non siamo riusciti a comprendere cosa c’entri in tutta questa vicenda Rai Way, che tra l’altro non ha concessione e che sta pilotando gli impianti di AFN in Italia in veste di operatore di rete in attesa del 2012, data in cui le emittenti radio dovranno passare al digitale. Immaginiamo che si tratti di un affare da milioni di euro…”.
Non è un’illazione quella di Radio Azzurra. La relazione con le forze armate USA ha infatti assicurato importanti risorse finanziarie alla società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, in mano al 99,56% al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel biennio 2000-2001, la Rai – Radio Televisione Italiana ha sottoscritto con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti contratti per un valore complessivo di 2.713.011 dollari per “manutenzione e riparazione di attrezzature elettroniche e di telecomunicazione varie”. Ancora maggiore il business della controllata Rai Way: 3.410.874 dollari nel triennio 2003-2005 per tre contratti firmati con il Regional Contracting Office di Vicenza, agenzia responsabile per la contrattazione di servizi all’interno dell’area operativa del Comando SETAF (Southern European Task Force) dell’US Army di Vicenza. Più che ambiguo l’oggetto: “Operation/Electronic & Communications Facilities”."
Tratto dal blog Italiopoli di Olivero Beha
Quindi stavolta niente microonde - siamo solo sui 100 Mhz, ma anche il ripetitori delle emittenti radiotelevisive possono dare fastidio...
Cellulari e neurologia
Alcuni ricercatori dell’Università di Örebro in Svezia, facenti capo a Fredrik Söderqvist, hanno scoperto che l’uso dei cellulari ha anche effetti neurobiologici. Studiando alcuni campioni di sangue di adulti che utilizzano il telefonino, gli scienziati hanno riscontrato l’aumento della transterina, una proteina che è presente nel liquido che protegge il cervello e il midollo spinale dalle influenze esterne.
Questo studio è diverso da quello che abbiamo presentato precedentemente, poichè si concentra sugli effetti neurologici delle radiazioni elettromagnetici, e non mutageni (cioè che causano mutazioni delle cellule o tumori). L'aumento nel sangue della transterina non è dannoso in sè, come ha specificato Söderqvist, è potrebbe essere un marker che indica la sofferenza delle cellule celebrali, come succede al PSA in caso di patologie prostatiche e alle transaminasi in caso di sofferenza di muscoli e fegato, comunque dimostra che le radiazioni hanno una interazione notevole con l'organismo umano. Il gruppo di ricerca svedese ha aggiunto di aver riscontrato una correlazione tra i bambini che fanno un uso maggiore del cellulare e il comparire di problemi come mal di testa, asma e difficoltà di concentrazione.
Su Ecoradio, si può ascolatare l'illuminante intervista a Settimio Grimaldi, ricercatore dell'Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del CNR di Roma.
Questo studio è diverso da quello che abbiamo presentato precedentemente, poichè si concentra sugli effetti neurologici delle radiazioni elettromagnetici, e non mutageni (cioè che causano mutazioni delle cellule o tumori). L'aumento nel sangue della transterina non è dannoso in sè, come ha specificato Söderqvist, è potrebbe essere un marker che indica la sofferenza delle cellule celebrali, come succede al PSA in caso di patologie prostatiche e alle transaminasi in caso di sofferenza di muscoli e fegato, comunque dimostra che le radiazioni hanno una interazione notevole con l'organismo umano. Il gruppo di ricerca svedese ha aggiunto di aver riscontrato una correlazione tra i bambini che fanno un uso maggiore del cellulare e il comparire di problemi come mal di testa, asma e difficoltà di concentrazione.
Su Ecoradio, si può ascolatare l'illuminante intervista a Settimio Grimaldi, ricercatore dell'Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del CNR di Roma.
Contrordine: I cellulari non fano male alla salute
Cantato ad alta voce da quanti non pensano di poter fare a meno dei telefoni cellulari, uno studio capitanato da Isabelle Deltour dell'Istituto di Epidemiologia dei Tumori della Società Tumori danese a Copenaghen sembra smentire che ci sia una ralazione tra tumori e microonde.
Dopo aver esaminato un campione di ventenni in Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia e 60.000 pazienti cui è stato diagnosticato un glioma o un meningioma tra il 1974 e il 2003, hanno concluso che con la diffusione del cellulare avvenuta tra il 1998 e il 2003 non c’è stato un aumento di casi di tumori. [Ma per chi usa il cellulare da prima del 1998? Sembra che questo non sia stato pubblicato]
Però gli esperti hanno dovuto avvertire che questi dati vanno presi con cautela, perché non tengono conto di statistiche a lungo tempo. Gli “effetti collaterali” dei telefoni senza fili potrebbero manifestarsi con un lasso di tempo più lungo rispetto ai 10 anni dello studio. Come nella analisi di Lennart Hardell e Kjell Hansson Mild.
fonte: http://jnci.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/djp415
Dopo aver esaminato un campione di ventenni in Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia e 60.000 pazienti cui è stato diagnosticato un glioma o un meningioma tra il 1974 e il 2003, hanno concluso che con la diffusione del cellulare avvenuta tra il 1998 e il 2003 non c’è stato un aumento di casi di tumori. [Ma per chi usa il cellulare da prima del 1998? Sembra che questo non sia stato pubblicato]
Però gli esperti hanno dovuto avvertire che questi dati vanno presi con cautela, perché non tengono conto di statistiche a lungo tempo. Gli “effetti collaterali” dei telefoni senza fili potrebbero manifestarsi con un lasso di tempo più lungo rispetto ai 10 anni dello studio. Come nella analisi di Lennart Hardell e Kjell Hansson Mild.
fonte: http://jnci.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/djp415
Presto l'UMTS anche a 900 Mhz
"Tre" è un'operatore di telefonia mobile su rete UMTS. In uno dei primi post è stato discusso qual è lo stato attuale di questa tecnologia. L'UMTS può operare in diverse frequenze da 824 a 2570 Mhz. Tuttavia, in Italia, le frequenza più basse sono occupate dalla televisione, quindi all'UMTS non rimangono che le frequenze che più si avvicinano alla frequenza di risonanza dell'acqua.
La Tre, che opera solo con tecnologia UMTS e HSDPA, non può, per adesso, usare le frequenze più basse. Questo è uno dei motivo per cui le schede Tre hanno bisogno di telefoni recenti, che supportano l'UMTS.
Le frequenze più alte interagiscono maggiormente con la materia. Vengono quindi schermate facilmente da muri e tetti, e la copertura del segnale ne risente. Per avere più copertura la Tre si appoggia in roaming alla rete Tim GPS/GPRS/EDGE, che invece usa frequenze basse.
Questo scenario è destinato a cambiare con il passaggio della televisione al digitale terrestre. I segnali televisivi viaggiano su frequenze dette UHF che comprendo i segnali a 900 Mhz. Il digitale, rispetto l'analogico, ha bisogno di meno banda e così si liberano nuove frequenze. Un importante passo è stato fatto in Unione Europea, che ha concesso le frequenze intorno i 900 Mhz per l'UMTS. i Paesi membri poi dovranno completare le assegnazioni. In Italia la Tre dovrebbe aggiudicarsi tale frequenza, ai sensi della delibera
"541/08 Cons., art. 3, comma 2"; questa delibera sancisce che: “5 Mhz a 900 Mhz sono riservati ai gestori mobili solo UMTS e agli eventuali gestori mobili nuovi entranti"
Come abbiamo scritto l'UMTS ha un segnale molto potente. E' auspicabile liberare per sempre le frequenze intorno a 2,4 Ghz che, tra l'altro, sono sconvenienti anche tecnicamente. Tuttavia la cosa più probabile è che avremo segnali a banda larga (quindi molto potenti e quindi molto pericolosi) a tutte le frequenze. Pessimo scenario per la nostra salute. Ma avremo internet veloce davvero ovunque.
La Tre, che opera solo con tecnologia UMTS e HSDPA, non può, per adesso, usare le frequenze più basse. Questo è uno dei motivo per cui le schede Tre hanno bisogno di telefoni recenti, che supportano l'UMTS.
Le frequenze più alte interagiscono maggiormente con la materia. Vengono quindi schermate facilmente da muri e tetti, e la copertura del segnale ne risente. Per avere più copertura la Tre si appoggia in roaming alla rete Tim GPS/GPRS/EDGE, che invece usa frequenze basse.
Questo scenario è destinato a cambiare con il passaggio della televisione al digitale terrestre. I segnali televisivi viaggiano su frequenze dette UHF che comprendo i segnali a 900 Mhz. Il digitale, rispetto l'analogico, ha bisogno di meno banda e così si liberano nuove frequenze. Un importante passo è stato fatto in Unione Europea, che ha concesso le frequenze intorno i 900 Mhz per l'UMTS. i Paesi membri poi dovranno completare le assegnazioni. In Italia la Tre dovrebbe aggiudicarsi tale frequenza, ai sensi della delibera
"541/08 Cons., art. 3, comma 2"; questa delibera sancisce che: “5 Mhz a 900 Mhz sono riservati ai gestori mobili solo UMTS e agli eventuali gestori mobili nuovi entranti"
Come abbiamo scritto l'UMTS ha un segnale molto potente. E' auspicabile liberare per sempre le frequenze intorno a 2,4 Ghz che, tra l'altro, sono sconvenienti anche tecnicamente. Tuttavia la cosa più probabile è che avremo segnali a banda larga (quindi molto potenti e quindi molto pericolosi) a tutte le frequenze. Pessimo scenario per la nostra salute. Ma avremo internet veloce davvero ovunque.
Microonde come presidio fitosanitario
Per una volta le microonde fanno bene alla salute... ma delle palme. Le palme del Mediterraneo stanno affrontando un grave problema fitosanitario da pochi anni. Senza palme, probabilmente il paesaggio di molte località calde cambierà per sempre. Lungi da dichiarare lo stato di emergenza fitosanitaria in Italia (dove le palme sono piante non autoctone1 e non hanno interesse alimentare), vediamo cosa sta distruggendo le palme e come le microonde le possono salvare.
Blog Action Day 2009
Questo non è un sito ecologista. L'elettrosmog è più un problema sanitario che ambientale. Spegnendo tutte le antenne, i campi elettromagnetici si spengono istantaneamente senza senza scorie. Ma fino ad allora la salute delle persone è in pericolo.
L'elettrosmog fa poca paura perchè non si vede e ce ne dimentichiamo facilmente [oso paragonarlo all'inquinamento da polveri sottili, per saperne di più rimando al blog del Dott. Stefano Montanari]. Il motivo per cui è nato questo blog è quindi fare sensibilizzazione su un pericolo difficile da percepire.
Tuttavia le questioni ambientali classiche sono altrettanto degne, e quindi non possiamo non aderire al Blog Action Day 2009 sul cambiamento climatico.
Il Blog Action Day è un appuntamento annuale a cui aderiscono blogger di tutto il mondo, i quali per un giorno scrivono sullo stesso argomento (il tema di quest'anno è il cambiamento climatico).
Anche se stiamo assistendo ad un aumento delle temperature medie, trovo che possa generare confusione l'associare il riscaldamento ai cambiamenti del clima. Quello che sta succedendo è la perdita dell'equilibrio che il clima ha trovato in migliaia di anni. Che questa perdita di equilibrio sta avvenendo è un dato di fatto, come dimostrano gli eventi metereologici estremi a cui stiamo assistendo in tutto il mondo (siccità, uragani, nubifragi...).
I meccanismi con cui ciò avviene sono ancora in discussione, tuttavia qualche certezza c'è.
L'uomo ha introdotto nell'atmosfera qualcosa che è stato sepolto milioni di fa, ovvero i combustibili fossili. I combussibili fossili sono i resti fossilizzati di una quantità immane di organismi vissuti milioni di anni fa, che hanno fissato nelle rocce gran parte dell'anidride carbonica allora presente, e hanno reso il clima così come lo conosce l'Homo Sapiens. Riportare questi resti nel ciclo dell'atmosfera (cioè bruciandoli: stiamo parlando di petrolio, carbon fossile e metano!) ha significato perturbare l'equilibrio che c'è stato fin ora.
E' possibile, anche se non in un blog, fare un analisi di questo fenomeno in termini termodinamici. Chi volesse approfondire, potrebbe leggere il libro "Energia e Ambiente" di G. Amata e S. Notarrigo, i quali osano addirittura ridefinire gli attuali modelli di economia.
L'elettrosmog fa poca paura perchè non si vede e ce ne dimentichiamo facilmente [oso paragonarlo all'inquinamento da polveri sottili, per saperne di più rimando al blog del Dott. Stefano Montanari]. Il motivo per cui è nato questo blog è quindi fare sensibilizzazione su un pericolo difficile da percepire.
Tuttavia le questioni ambientali classiche sono altrettanto degne, e quindi non possiamo non aderire al Blog Action Day 2009 sul cambiamento climatico.
Il Blog Action Day è un appuntamento annuale a cui aderiscono blogger di tutto il mondo, i quali per un giorno scrivono sullo stesso argomento (il tema di quest'anno è il cambiamento climatico).
Anche se stiamo assistendo ad un aumento delle temperature medie, trovo che possa generare confusione l'associare il riscaldamento ai cambiamenti del clima. Quello che sta succedendo è la perdita dell'equilibrio che il clima ha trovato in migliaia di anni. Che questa perdita di equilibrio sta avvenendo è un dato di fatto, come dimostrano gli eventi metereologici estremi a cui stiamo assistendo in tutto il mondo (siccità, uragani, nubifragi...).
I meccanismi con cui ciò avviene sono ancora in discussione, tuttavia qualche certezza c'è.
L'uomo ha introdotto nell'atmosfera qualcosa che è stato sepolto milioni di fa, ovvero i combustibili fossili. I combussibili fossili sono i resti fossilizzati di una quantità immane di organismi vissuti milioni di anni fa, che hanno fissato nelle rocce gran parte dell'anidride carbonica allora presente, e hanno reso il clima così come lo conosce l'Homo Sapiens. Riportare questi resti nel ciclo dell'atmosfera (cioè bruciandoli: stiamo parlando di petrolio, carbon fossile e metano!) ha significato perturbare l'equilibrio che c'è stato fin ora.
E' possibile, anche se non in un blog, fare un analisi di questo fenomeno in termini termodinamici. Chi volesse approfondire, potrebbe leggere il libro "Energia e Ambiente" di G. Amata e S. Notarrigo, i quali osano addirittura ridefinire gli attuali modelli di economia.
Neanche gli Dèi
In un libretto di 336 pagine Asimov condensa una storia ricca in cui è possibile scorgere filoni narrativi diversi, con tematiche attualissime. Questa è la nostra appassionata recensione.
Se Omero inventava gli Dèi per svelare la natura dell'uomo, Asimov narra di una fonte apparentemente perfetta di energia, dietro cui si nasconde una razza evolutissima di alieni, e attorno cui i protagonisti (uomini, ma anche alieni) mostrano i loro lati più intimi. Nella fantascienza invece di mostri, eroi, magie, ci sono scienziati, alieni, robot,...
E' la prima volta che Asimov descrive extraterresti, ma, come ci si aspetta dal suo stile, si è lieti nel non trovare che una minima traccia di azione, mentre ciò che continua a colpire è la dolcezza e la sensualità della storia.
Il lato terrestre del romanzo è altrettanto dolce e intimo, e non tradisce la natura umana coma la conosciamo. E la natura umana può essere sconcertante. In presenza di una fonte illimitata di energia, il mondo della ricerca scientifica si ferma, e la carriera di alcuni ricercatori è bloccata dalla visibilità del nuovo barone, lo scopritore di questa tecnologia aliena. Come dire allora ad un mondo assuefatto all'energia gratuita, che le loro centrali elettriche causeranno la distruzione del mondo.
La descrizione tecnico-(fanta)scientifica che ne fa Asimov è convincente e le considerazioni termodinamiche sono attuali, come quelle della sostenibilità energetica, e veritiere: come si a prelevare energia da una sorgente senza poterla smaltire e senza avere delle conseguenze nel mondo in cui viviamo? Ma, come succederebbe nel mondo reale,
“La gente non vuol rinunciare all'energia gratuita, la desidera a tal punto da rifiutare di crede alla possibilità di non poterla più avere. Si rifiutano di credere che sia pericolosa il modo più semplice per negare il problema è negare che esista”.
Sembra che la fiducia di Asimov nel genere umano e nella tecnologia sia finita. Ma la soluzione arriva da un ricercatore in pensione e ribadisce che bisogna avere fiducia nella ricerca:
“Non si possono far rientrare i pulcini una volta usciti dall'uovo, il vino nell'uva o un bambino nell'utero. Se si vuole che un bambino non giochi col nostro orologio non ci si limita a dirgli che non deve farlo, ma gli si offre in cambio qualcosa”.
la ricerca di quel qualcosa non è più possibile nel mondo accademico terrestre dominato dal barone, ma è possibile... sulla Luna.
La soluzione fa sognare un mondo in cui si soddisfano sia i vizi degli uomini, sia le ragioni della scienza, che la salvezza del mondo. Un mondo in cui le tecnologie possono essere pericolose, ma il buon senso di qualcuno che non si accontenta e che non vuole rischiare la fine può superarle e correggerle.
Questo romanzo celebra degnamente il ritorno di Asimov alla fantascienza nel 1972, dopo dieci anni e mezzo decati alla saggistica (genere di maggior successo in quegli anni) e gode di una struttura narrativa intrigante. Un classico d'autore.
Con un messaggio: le soluzioni vanno ricercate, sempre.
Se Omero inventava gli Dèi per svelare la natura dell'uomo, Asimov narra di una fonte apparentemente perfetta di energia, dietro cui si nasconde una razza evolutissima di alieni, e attorno cui i protagonisti (uomini, ma anche alieni) mostrano i loro lati più intimi. Nella fantascienza invece di mostri, eroi, magie, ci sono scienziati, alieni, robot,...
E' la prima volta che Asimov descrive extraterresti, ma, come ci si aspetta dal suo stile, si è lieti nel non trovare che una minima traccia di azione, mentre ciò che continua a colpire è la dolcezza e la sensualità della storia.
Il lato terrestre del romanzo è altrettanto dolce e intimo, e non tradisce la natura umana coma la conosciamo. E la natura umana può essere sconcertante. In presenza di una fonte illimitata di energia, il mondo della ricerca scientifica si ferma, e la carriera di alcuni ricercatori è bloccata dalla visibilità del nuovo barone, lo scopritore di questa tecnologia aliena. Come dire allora ad un mondo assuefatto all'energia gratuita, che le loro centrali elettriche causeranno la distruzione del mondo.
La descrizione tecnico-(fanta)scientifica che ne fa Asimov è convincente e le considerazioni termodinamiche sono attuali, come quelle della sostenibilità energetica, e veritiere: come si a prelevare energia da una sorgente senza poterla smaltire e senza avere delle conseguenze nel mondo in cui viviamo? Ma, come succederebbe nel mondo reale,
“La gente non vuol rinunciare all'energia gratuita, la desidera a tal punto da rifiutare di crede alla possibilità di non poterla più avere. Si rifiutano di credere che sia pericolosa il modo più semplice per negare il problema è negare che esista”.
Sembra che la fiducia di Asimov nel genere umano e nella tecnologia sia finita. Ma la soluzione arriva da un ricercatore in pensione e ribadisce che bisogna avere fiducia nella ricerca:
“Non si possono far rientrare i pulcini una volta usciti dall'uovo, il vino nell'uva o un bambino nell'utero. Se si vuole che un bambino non giochi col nostro orologio non ci si limita a dirgli che non deve farlo, ma gli si offre in cambio qualcosa”.
la ricerca di quel qualcosa non è più possibile nel mondo accademico terrestre dominato dal barone, ma è possibile... sulla Luna.
La soluzione fa sognare un mondo in cui si soddisfano sia i vizi degli uomini, sia le ragioni della scienza, che la salvezza del mondo. Un mondo in cui le tecnologie possono essere pericolose, ma il buon senso di qualcuno che non si accontenta e che non vuole rischiare la fine può superarle e correggerle.
Questo romanzo celebra degnamente il ritorno di Asimov alla fantascienza nel 1972, dopo dieci anni e mezzo decati alla saggistica (genere di maggior successo in quegli anni) e gode di una struttura narrativa intrigante. Un classico d'autore.
Con un messaggio: le soluzioni vanno ricercate, sempre.
LVX System
Il 22 gennaio 2009 Vito D'Eri per La Repubblica scrive di un innovativo sistema per la connessione senza fili. Il principale motivo di interesse è che questo sistema potrebbe (forse) essere una buona alternativa al wi-fi casalingo e anche alle connessioni a lungo raggio. All'entusiasmo per l'invenzione, aggiungiamo qualche nota critica:
Il cuore del progetto si chiama LVX System. E' un apparecchio progettato dall'americano John Pederson che converte il segnale iniziale in una velocissima sequenza di segnali di luce emessa da un diodo luminoso (un LED). Il fascio di luce così emesso viene poi decodificato da un altro LVX System che si riallaccia alla rete cablata. In pratica si prolunga virtualmente un cavo ethernet. Il segnale emesso dal LED è un fascio luminoso. Cioè non pone problemi alla salute, di cui abbiamo già discusso. A differenza dei segnali radio o delle microonde viene totalmente schermato da qualunque ostacolo non trasparente. Questo significa che non può sostituire il wi-fi, che permette per piccole distanze di collegarsi da qualunque angolo della casa (se qualcuno ne sente la necessità... noi no). Tuttavia è un fascio di luce direzionale, cioè potrebbe coprire distanze più o meno lunghe (a seconda dell'intensità luminosa) e fare risparmiare quindi i costi dei cavi.
Il fatto che la luce viene schermata dai muri garantisce inoltre connessioni totalmente protette, almeno entro ambienti chiusi. Sono impedite di fatto le intercettazioni che ormai sono alla portata di chiunque (basta leggersi una guida per Kismet, Aircrack-ng oppure BackTrack).
Le connessioni ottiche non sono proprio una novità: ad esempio il telecomando del TV e il recente IrDA (che sebbene ormai quasi del tutto abbandonato aveva anche un protocollo di rete apposito) funzionano nell'infrarosso, che è una gamma di frequenze molto simili a quelle dalla luce visibile.I telecomandi del TV e degli altri apparati domestici usano l’infrarosso anziché sistemi radi per evitare interferenze reciproche. Se uno cambia canale e se il segnale attraversarse il muro, come avviene nel wi-fi, anche il TV del vicino lo cambierebbe.
Il nuovo LVX System dovrebbe permettere inoltre velocità di trasferimento dati 8 volte superiori a quelle di un comune cavo ethernet.
Insomma badwireless non è contrario al progresso e le alternative alle comunicazioni con microonde devono essere trovate.
http://www.lvxsystem.com/pages/WhatisVisibleLightCommunication/
Il cuore del progetto si chiama LVX System. E' un apparecchio progettato dall'americano John Pederson che converte il segnale iniziale in una velocissima sequenza di segnali di luce emessa da un diodo luminoso (un LED). Il fascio di luce così emesso viene poi decodificato da un altro LVX System che si riallaccia alla rete cablata. In pratica si prolunga virtualmente un cavo ethernet. Il segnale emesso dal LED è un fascio luminoso. Cioè non pone problemi alla salute, di cui abbiamo già discusso. A differenza dei segnali radio o delle microonde viene totalmente schermato da qualunque ostacolo non trasparente. Questo significa che non può sostituire il wi-fi, che permette per piccole distanze di collegarsi da qualunque angolo della casa (se qualcuno ne sente la necessità... noi no). Tuttavia è un fascio di luce direzionale, cioè potrebbe coprire distanze più o meno lunghe (a seconda dell'intensità luminosa) e fare risparmiare quindi i costi dei cavi.
Il fatto che la luce viene schermata dai muri garantisce inoltre connessioni totalmente protette, almeno entro ambienti chiusi. Sono impedite di fatto le intercettazioni che ormai sono alla portata di chiunque (basta leggersi una guida per Kismet, Aircrack-ng oppure BackTrack).
Le connessioni ottiche non sono proprio una novità: ad esempio il telecomando del TV e il recente IrDA (che sebbene ormai quasi del tutto abbandonato aveva anche un protocollo di rete apposito) funzionano nell'infrarosso, che è una gamma di frequenze molto simili a quelle dalla luce visibile.I telecomandi del TV e degli altri apparati domestici usano l’infrarosso anziché sistemi radi per evitare interferenze reciproche. Se uno cambia canale e se il segnale attraversarse il muro, come avviene nel wi-fi, anche il TV del vicino lo cambierebbe.
Il nuovo LVX System dovrebbe permettere inoltre velocità di trasferimento dati 8 volte superiori a quelle di un comune cavo ethernet.
Insomma badwireless non è contrario al progresso e le alternative alle comunicazioni con microonde devono essere trovate.
http://www.lvxsystem.com/pages/WhatisVisibleLightCommunication/
Solidarietà a Report
La nuova edizione del programma andrà in onda su Rai Tre dall’11 ottobre. Ma quest'anno la scomoda trasmissione, a cui dobbiamo l'unico reportage sui rischi del wi-fi, rischia grosso. Secondo Aldo Grasso del Corriere della Sera, il direttore generale della Rai Mauro Masi gli ha tolto la copertura legale, nonostante non abbia mai perso una causa. La trasmissione è una punta di diamante nel palinsesto italiano non solo per i contenuti ma anche per il modello a Bazaar. Nell'intervista rilasciata da Milena Gabanelli a La Stampa: "Gli altri programmi sono realizzati da autori contrattualizzati e quindi la tutela legale è automatica. Report, invece, è fatto da collaboratori che realizzano in proprio le inchieste per conto della Rai. Ovviamente si tratta di prodotti concordati con la rete. Questo metodo di lavoro è stato individuato dall’inizio perchè permette di concentrare quasi tutto il budget sul prodotto: è una scelta di economicità. Quanto alla tutela legale, nel corso del tempo, visto che arrivavano tante cause pretestuose, si è arrivati alla condivisione della difesa, con un avvocato unico per l’azienda e per Report".
Quindi i giornalisti di Report saranno gli unici giornalisti a doversi pagare da soli l'assistenza legale in caso di querela.
La notizia è stata inoltre confermata da Paolo Ruffini della direzione della Rete, che ha aggiunto: "Spero non accada"
Sui social network sono nati gruppi di solidarietà e online esiste già una petizione per il ripristino della copertura legale. Anche la solidarità dei politici non si è fatta attendere. In un'interrogazione rivolta al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, infatti, i radicali Marco Perduca e Donatella Poretti chiedono "le motivazioni che hanno spinto l’azienda a sospendere la copertura legale, a quanto ammontino i costi sostenuti in passato e quale e quanti cause siano state perse dalla trasmissione dall’inizio della sua programmazione". Lello Di Gioia del Partito Socialista, lancia invece un “appello agli avvocati affinché si rendano disponibili a un patrocinio gratuito in favore di Milena Gabanelli e del suo staff”. Nelle prime ore ben trenta avvocati hanno accettato l'invito, come si legge in un comunicato dello stesso Di Gioia. Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, intanto, approfitta della notizia per confermare l'adesione alla manifestazione per la difesa della libertà d’informazione del 19 settembre indetta da Fnsi, Articolo 21 e dalle diverse associazioni di categoria. Si attendono altre manifestazioni di solidarietà da parte dei nostri rappresentanti.
Report è una delle realtà di inchiesta più valide che abbiamo in Italia. tra le poche in grado di denunciare le illegalità, le irregolarità e le contraddizioni del mondo in cui viviamo e, per dirla con Aldo Grasso, una simile scelta sembra un modo per "togliere coraggio ai coraggiosi".LAN su rete elettrica
Se passare un cavo ethernet per la vostra rete locale vi sembra troppo scomodo esiste una soluzione sfruttare un'infrastruttura che già si trova in tutte le case: la rete elttrica. I segnali digitali possono coesistere con la corrente alternata e possono essere modulati per compensare interferenze o attenuazioni. Il risultato è una rete più veloce e sicura di una wi-fi, con solo qualche euro di spesa in più.
Si elencano una serie di link in cui sono recensiti questi apparecchi. Comunicaci anche la tua recensione e sarà aggiunta.
Si elencano una serie di link in cui sono recensiti questi apparecchi. Comunicaci anche la tua recensione e sarà aggiunta.
- http://www.hwupgrade.it/articoli/business/1391/netgear-powerline-la-lan-su-rete-elettrica_index.html
- http://punto-informatico.it/501580/PI/News/rete-elettrica-tempo-lan.aspx
- http://attivissimo.blogspot.com/2006/10/prova-internet-via-rete-elettrica.html
- http://www.sostariffe.it/news/2010/04/30/powerline-la-rete-elettrica-come-lan/
- http://badwireless.blogspot.com/2010/04/netgear-powerline-av-ethernet-adapter.html
Impara
I post più impegnativi, assolutamente da studiare per capire di cosa di parla:
Le inchieste Report:
- Funzionamento del forno a microonde
- Bande di frequenze delle telecomunicazioni
- Le radiazione non sono tutte uguali: lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche ed effetti biologici
Le inchieste Report:
Politici e tecnomani
L'Onorevole Di Pietro è un gran personaggio, si infiamma e si entusiasma come non ci si aspetta. Parte del suo entusiasmo va alle nuove tecnologie, come si vede dal suo sito. Si parla molto della eliminazione del digital divide (ciò peraltro accomuna molti politici internauti). Ma come biasimarlo? Si può farlo se si legge "Wi-Max nelle scuole" e fortunatamente qualcuno ha dissentito - questo è il bello della Democrazia partecipativa, che sulla Rete non ha limiti - . Ma oltre ai diffidenti, ci sono i tecnomani. Ad esempio il Sig. Casula meritava una risposta.
Ecco il suo commento sul sito di Di Pietro:
""
"Pubblicato da renato | 07.04.08 19:31
I campi elettromagnetici del Wi-Max, così come quelli del Wi-Fi e dei telefonini (bluetooth, UMTS, GPRS), fanno male: la loro frequenza è la stessa dei campi elettromagnetici dei forni a microonde, grazie ai quali cuociamo i cibi. Sono concetti forse poco divulgabili nel dettaglio, ma invito i lettori a studiare l'elettromagnetismo e la sua interazione con la materia.
Chiedo ad Antonio Di Pietro e ai rappresentanti dell'Italia Dei Valori che si impegnino a migliorare le infrastrutture cablate."
Questo è falso.
Si può calcolare che l'energia di un'onda elettromagnetica (E=hf : h=costante di Planck , f=frequenza della radiazione) è 10000 volte più piccola dell'energia di legame interatomica. Ma l'ignoranza comune confonde l'energia con la potenza (energia nell'unità di tempo), un forno a microonde può avere al massimo una potenza di 800W, che è molto più grande di quello che ha un telefonino o il Wi-Max che è limitata a 100 mW.
Ma che c'entra la potenza?
Se aumento la potenza, si aumenta la probabilità nel tempo che questa radiazione con questa energia colpisca un numero fissato di atomi e che le molecole si possano dissocciare provocando problemi seri (che io non conosco).
Il Wi-Max è 8000 volte meno dannoso del forno a microonde.
Queste sono cavolate a cui molta gente crede.
On. Di Pietro
Questa è una piccola dimostrazione del fatto che anche la matematica e la fisica siano delle materie importanti per il proprio bagaglio culturale (anche per il sig. Renato).
(Prego di contattarmi per chi vuole fare delle precisazioni che probabilmente ho trascurato)
Pubblicato da Riccardo Casula | 08.04.08 01:00
""
Avremmo voluto inserire una replica:
La frequenza del wi-fi è la stessa di quella dei forni a microonde. La frequenza del wi-max è addirittura superiore. Si stanno studiando addituttura telecomunicazioni sui 60 GHz. Il modo in cui le onde elettromagnetiche interagiscono con la materia dipende dalla frequenza, non dalla potenza; questa non è affatto una cavolata, come dice presuntuosamente e poco cortesemente il signor Riccardo. La potenza è chiaramente un paramentro molto importante, peccato che un ripetitore wi-max o per telefonini ha una potenza dell'ordine dei 20 watt (molto più di quanto ha riportato il sign. Riccardo) che non sono così pochi in confronto alle 800 di un forno a micronde. Magari non sono sufficenti a cuocere le nostre vivande, MA PERCHÈ RISCHIARE COSÌ TANTO? COSA CI SI GUADAGNA?
La matematica e la fisica sono importanti solo se supportate dal buon senso di chi le tira in ballo. E solo se i numeri sono corretti.
Al giorno d'oggi si nota, con molto piacere per chi scrive, che i politici non fanno più del Wi-Max una loro bandiera, tantomeno nelle scuole.
Ecco il suo commento sul sito di Di Pietro:
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"Pubblicato da renato | 07.04.08 19:31
I campi elettromagnetici del Wi-Max, così come quelli del Wi-Fi e dei telefonini (bluetooth, UMTS, GPRS), fanno male: la loro frequenza è la stessa dei campi elettromagnetici dei forni a microonde, grazie ai quali cuociamo i cibi. Sono concetti forse poco divulgabili nel dettaglio, ma invito i lettori a studiare l'elettromagnetismo e la sua interazione con la materia.
Chiedo ad Antonio Di Pietro e ai rappresentanti dell'Italia Dei Valori che si impegnino a migliorare le infrastrutture cablate."
Questo è falso.
Si può calcolare che l'energia di un'onda elettromagnetica (E=hf : h=costante di Planck , f=frequenza della radiazione) è 10000 volte più piccola dell'energia di legame interatomica. Ma l'ignoranza comune confonde l'energia con la potenza (energia nell'unità di tempo), un forno a microonde può avere al massimo una potenza di 800W, che è molto più grande di quello che ha un telefonino o il Wi-Max che è limitata a 100 mW.
Ma che c'entra la potenza?
Se aumento la potenza, si aumenta la probabilità nel tempo che questa radiazione con questa energia colpisca un numero fissato di atomi e che le molecole si possano dissocciare provocando problemi seri (che io non conosco).
Il Wi-Max è 8000 volte meno dannoso del forno a microonde.
Queste sono cavolate a cui molta gente crede.
On. Di Pietro
Questa è una piccola dimostrazione del fatto che anche la matematica e la fisica siano delle materie importanti per il proprio bagaglio culturale (anche per il sig. Renato).
(Prego di contattarmi per chi vuole fare delle precisazioni che probabilmente ho trascurato)
Pubblicato da Riccardo Casula | 08.04.08 01:00
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Avremmo voluto inserire una replica:
La frequenza del wi-fi è la stessa di quella dei forni a microonde. La frequenza del wi-max è addirittura superiore. Si stanno studiando addituttura telecomunicazioni sui 60 GHz. Il modo in cui le onde elettromagnetiche interagiscono con la materia dipende dalla frequenza, non dalla potenza; questa non è affatto una cavolata, come dice presuntuosamente e poco cortesemente il signor Riccardo. La potenza è chiaramente un paramentro molto importante, peccato che un ripetitore wi-max o per telefonini ha una potenza dell'ordine dei 20 watt (molto più di quanto ha riportato il sign. Riccardo) che non sono così pochi in confronto alle 800 di un forno a micronde. Magari non sono sufficenti a cuocere le nostre vivande, MA PERCHÈ RISCHIARE COSÌ TANTO? COSA CI SI GUADAGNA?
La matematica e la fisica sono importanti solo se supportate dal buon senso di chi le tira in ballo. E solo se i numeri sono corretti.
Al giorno d'oggi si nota, con molto piacere per chi scrive, che i politici non fanno più del Wi-Max una loro bandiera, tantomeno nelle scuole.
Cellulari: Rischio tumore sale del 20-30%
Chi utilizza il cellulare da più di 10 anni vede aumentare le possibilità del 20 per cento di contrarre il glioma e del 30 per cento di ammalarsi di neuroma acustico. Il primo è un tipo di tumore maligno che colpisce soprattutto il tessuto nervoso del cervello, ed è difficilmente curabile; il secondo è una formazione benigna. La probabilità di incorrere in tumori è indiscutibile.
Due ricercatori svedesi Lennart Hardell dell'University Hospital di Orebro e Kjell Hansson Mild della Umea University hanno verificato 11 ricerche e hanno pubblicato i risultati su 'Occupational Environmental Medicine' già nell'ottobre 2007. Ancora oggi siamo in pochi a sapere quello che i ricercatori scoprono. E le vecchie notizie vengono dimenticate.
A tutt'oggi sono numerosi gli studi realizzati per verificare la pericolosità dei telefoni cellulari sull'uomo. La novità e l'autorevolezza della è che ricerca Hardell e Mild è che si concentra su chi usa i cellulari (ma anche i cordless) da oltre dieci anni per circa un ora al giorno. I dati ci sono solo adesso, proprio perché i cellulari hanno avuto il loro boom a partire da una decina di anni fa. E i risultati dell'uso dei telefonini sugli effetti al cervello non sono certo incoraggianti.
Addirittura i tumori si manifestano soprattutto sul lato della testa dove normalmente viene appoggiato il telefonino. In particolare si è rilevato un aumento dei glioma e dei neuromi acustici (nervo acustico). Altre parti più esposte sono, a parte il cervello, gli occhi, con lo sviluppo del melanoma uveale.
Secondo Mild: "Se in 10 anni l'aumento dei tumori al cervello come conseguenza dell'uso dei telefonini è evidente, se non si interviene soprattutto nei più giovani, nell'arco di 20 o 30 anni si potrebbe avere una vera e propria epidemia".
In pratica, si sa da parecchio tempo che microonde riescano a neutralizzare la barriera ematoencefalica lasciando passare tossine verso il cervello. Si possono distinguere gli effetti delle radiazioni sull'uomo in conseguenze a breve e lungo termine. Quelle a breve termine sono essenzialmente legate allo sviluppo di calore (riscontrabile anche telefonando: infatti, restando parecchio tempo a telefono si può notare un riscaldamento dell'orecchio e della parte del cranio corrispondente), che, se il cellulare viene utilizzato per brevi periodi e non troppo spesso, potrebbe effettivamente essere innocuo. Ma la ricerca dei due scienziati svedesi accerta la pericolosità delle conseguenze a lungo termine.
Domanda retorica: dite che dobbiamo aspettare altri dieci anni per sapere qualcosa sull'internet senza fili, che funziona ad una frequenza e ad una potenza superiore rispetto ai telefoni cellulari?
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/cellulari/cellulari-studio/cellulari-studio.html
http://benessere.paginemediche.it/it/238/casa-e-sicurezza/casa-e-sicurezza/detail_1491_cellulari-e-radiazioni.aspx?c1=0&c2=392
Due ricercatori svedesi Lennart Hardell dell'University Hospital di Orebro e Kjell Hansson Mild della Umea University hanno verificato 11 ricerche e hanno pubblicato i risultati su 'Occupational Environmental Medicine' già nell'ottobre 2007. Ancora oggi siamo in pochi a sapere quello che i ricercatori scoprono. E le vecchie notizie vengono dimenticate.
A tutt'oggi sono numerosi gli studi realizzati per verificare la pericolosità dei telefoni cellulari sull'uomo. La novità e l'autorevolezza della è che ricerca Hardell e Mild è che si concentra su chi usa i cellulari (ma anche i cordless) da oltre dieci anni per circa un ora al giorno. I dati ci sono solo adesso, proprio perché i cellulari hanno avuto il loro boom a partire da una decina di anni fa. E i risultati dell'uso dei telefonini sugli effetti al cervello non sono certo incoraggianti.
Addirittura i tumori si manifestano soprattutto sul lato della testa dove normalmente viene appoggiato il telefonino. In particolare si è rilevato un aumento dei glioma e dei neuromi acustici (nervo acustico). Altre parti più esposte sono, a parte il cervello, gli occhi, con lo sviluppo del melanoma uveale.
Secondo Mild: "Se in 10 anni l'aumento dei tumori al cervello come conseguenza dell'uso dei telefonini è evidente, se non si interviene soprattutto nei più giovani, nell'arco di 20 o 30 anni si potrebbe avere una vera e propria epidemia".
In pratica, si sa da parecchio tempo che microonde riescano a neutralizzare la barriera ematoencefalica lasciando passare tossine verso il cervello. Si possono distinguere gli effetti delle radiazioni sull'uomo in conseguenze a breve e lungo termine. Quelle a breve termine sono essenzialmente legate allo sviluppo di calore (riscontrabile anche telefonando: infatti, restando parecchio tempo a telefono si può notare un riscaldamento dell'orecchio e della parte del cranio corrispondente), che, se il cellulare viene utilizzato per brevi periodi e non troppo spesso, potrebbe effettivamente essere innocuo. Ma la ricerca dei due scienziati svedesi accerta la pericolosità delle conseguenze a lungo termine.
Domanda retorica: dite che dobbiamo aspettare altri dieci anni per sapere qualcosa sull'internet senza fili, che funziona ad una frequenza e ad una potenza superiore rispetto ai telefoni cellulari?
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/cellulari/cellulari-studio/cellulari-studio.html
http://benessere.paginemediche.it/it/238/casa-e-sicurezza/casa-e-sicurezza/detail_1491_cellulari-e-radiazioni.aspx?c1=0&c2=392
Diffidenti a Silicon Valley
di Federico Rampini
A Milano e in Lombardia è riesplosa la controversia su «antenna selvaggia» ma gran parte delle istituzioni e dei politici locali minimizza il problema. L' inquinamento elettromagnetico è un mito degli ambientalisti ostili al progresso tecnologico? E allora perché nella capitale mondiale delle tecnologie avanzate, la Silicon Valley, i ripetitori della telefonìa cellulare sono molto più rari che in Italia? È proprio così. Qui in California, in assenza di certezze sui danni ecologici e sanitari delle onde elettromagnetiche, gli stessi industriali hitech preferiscono avere un cellulare che funziona male, piuttosto che correre rischi sulla propria salute.
Bisogna venire qui e vedere con i propri occhi, per capire che non esagero. La prima volta che arrivai nella Silicon Valley, girando tra Palo Alto e Menlo Park, l' università di Stanford e Cupertino, Santa Clara e Sunnyvale, notai che la ricezione del mio telefonino era mediocre, andava e veniva in maniera imprevedibile. Eppure la Silicon Valley è piatta quasi come la pianura padana, le montagne della Sierra Nevada sono lontane, non esistono barriere geofisiche che impediscano alle onde di viaggiare. Ma ogni volta che ci tornavo, notavo lo stesso problema. Provai ai cambiare il mio telefonino tribanda italiano con un cellulare locale: stessa cosa. Lamentandomi con un «locale» venni a sapere la verità. Proprio qui nella Silicon Valley dove hanno sede le più grandi industrie mondiali della tecnologia avanzata - a cominciare dal leader assoluto dei microchip, quella Intel i cui semiconduttori sono una componente essenziale dei telefonini - scarseggiano le antenne dei ripetitori elettromagnetici perché la gente non si fida. E quando dico «la gente», bisogna tener presente che la maggior parte degli abitanti della Silicon Valley sono manager, scienziati, informatici, programmatori di software: è una popolazione tra le più ricche, istruite e tecnicamente sofisticate della terra. Nonostante la crisi della New Economy, nonostante la recessione americana (che peraltro sta già finendo) qui continua ad esserci un tasso di disoccupazione molto più basso che in Germania. E nei pochi chilometri quadrati fra Atherton e Menlo Park c' è probabilmente la più forte concentrazione di miliardari dopo il principato di Montecarlo. Gli abitanti della Silicon Valley hanno però anche una coscienza ambientalista molto sviluppata. Le cittadine di questa zona, benchè siano le sedi di grandi multinazionali informatiche (da Apple a Cisco a Intel), sono delle cittàgiardino con una densità di verde invidiabile, sembrano località di villeggiatura più che centri industriali. E i quartieri generali delle imprese tecnologiche li chiamano «campus» come quelli delle università: hanno lo stesso aspetto. I sindaci eletti rappresentano fedelmente questa sensibilità. Perciò, tra le varie norme ambientaliste che qui vengono applicate con rigore, c' è una procedura molto severa per l' autorizzazione di ripetitori elettromagnetici. E di fatto i sindaci vietano sistematicamente l' installazione di nuove antenne. Anche se non esistono dimostrazioni definitive e incontestate sulla nocività delle onde per la salute umana, vale il principio di precauzione o di cautela: nel dubbio non si rischia. Gli abitanti della Silicon Valley preferiscono sopportare il disagio di cellulari che funzionano mediocremente, ma essere più tranquilli sulla propria salute e quella dei propri figli. Hanno fatto i soldi con la tecnologia, ma non vogliono che la tecnologia diventi una dittatura. -
La Repubblica del 3 maggio 2002
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/03/03/silicon-valley-il-telefonino-la-salute.html
Processo a Radio Vaticana
Questo post non riguarda le onde elettromagnetiche nel range delle microonde, bensi una questione legata alle comuni onde radio. La potenza di questi ripetitori è davvero ragguardevole, ed è per fortuna limitata dalla legge italiana. Ma c'è un caso particolare che desta preoccupazioni, del risvolto di cui si scrive nel seguente articolo tratto da La Repubblica:
"La terza sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate nel giugno 2007 dalla Corte d'appello di Roma nei confronti di padre Pasquale Borgomeo e il cardinale Roberto Tucci, all'epoca dei fatti direttore generale e presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana.
I due imputati, accusati di 'getto pericoloso di cose' in relazione all'emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell'emittente radiofonica a Santa Maria di Galeria, subiranno dunque un nuovo processo.
La Cassazione non ha dunque condiviso le motivazioni dei giudici di secondo grado che avevano assolto i due religiosi ritenendo che l'emissione di onde elettromagnetiche non potesse rientrare nel reato di 'getto pericoloso di cose', previsto dall'articolo 674 del Codice Penale. Anche il sostituto procuratore generale della Cassazione Alfredo Montagna, durante la sua requisitoria, oggi aveva sollecitato l'annullamento delle assoluzioni e dunque l'accoglimento dei ricorsi presentati dalla Procura Generale di Roma e dalle parti civili.
Per il cardinale Tucci, il Pg aveva però sollecitato l'annullamento senza rinvio della sentenza d'appello per intervenuta prescrizione del reato. I giudici della Terza Sezione Penale, invece, hanno rilevato che il reato, anche per quanto riguarda Tucci, non è ancora prescritto.
Nella Capitale, infine, resta aperta un'altra inchiesta sugli impianti di Radio Vaticana, riguardante le morti per leucemia riscontrate nelle zone di Cesano e La Storta, la cui causa, secondo chi indaga, è da attribuire alle onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell'emittente della Santa Sede e da un sito della Marina Militare.
In questo filone di indagine, Tucci e Borgomeo risultano iscritti sul registro degli indagati assieme a Costantino Pacifici, vicedirettore tecnico di Radio Vaticana, Gino Bizzari, Vittorio Emanuele Di Cecco ed Emilio Roberto Guarini, responsabili degli impianti della Marina."
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/processo-radio-vaticana/processo-radio-vaticana/processo-radio-vaticana.html
(13 maggio 2008)
"La terza sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate nel giugno 2007 dalla Corte d'appello di Roma nei confronti di padre Pasquale Borgomeo e il cardinale Roberto Tucci, all'epoca dei fatti direttore generale e presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana.
I due imputati, accusati di 'getto pericoloso di cose' in relazione all'emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell'emittente radiofonica a Santa Maria di Galeria, subiranno dunque un nuovo processo.
La Cassazione non ha dunque condiviso le motivazioni dei giudici di secondo grado che avevano assolto i due religiosi ritenendo che l'emissione di onde elettromagnetiche non potesse rientrare nel reato di 'getto pericoloso di cose', previsto dall'articolo 674 del Codice Penale. Anche il sostituto procuratore generale della Cassazione Alfredo Montagna, durante la sua requisitoria, oggi aveva sollecitato l'annullamento delle assoluzioni e dunque l'accoglimento dei ricorsi presentati dalla Procura Generale di Roma e dalle parti civili.
Per il cardinale Tucci, il Pg aveva però sollecitato l'annullamento senza rinvio della sentenza d'appello per intervenuta prescrizione del reato. I giudici della Terza Sezione Penale, invece, hanno rilevato che il reato, anche per quanto riguarda Tucci, non è ancora prescritto.
Nella Capitale, infine, resta aperta un'altra inchiesta sugli impianti di Radio Vaticana, riguardante le morti per leucemia riscontrate nelle zone di Cesano e La Storta, la cui causa, secondo chi indaga, è da attribuire alle onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell'emittente della Santa Sede e da un sito della Marina Militare.
In questo filone di indagine, Tucci e Borgomeo risultano iscritti sul registro degli indagati assieme a Costantino Pacifici, vicedirettore tecnico di Radio Vaticana, Gino Bizzari, Vittorio Emanuele Di Cecco ed Emilio Roberto Guarini, responsabili degli impianti della Marina."
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/processo-radio-vaticana/processo-radio-vaticana/processo-radio-vaticana.html
(13 maggio 2008)
Spettro delle radiazioni elettromagnetiche e effetti biologici delle radiazioni
Lo spettro elettromagnetico (o spettro e.m.) l'insieme di tutte le possibili radiazioni. Le radiazioni sono onde elettromagnetiche. Ad un'onda elettromagnetica sono associate una lunghezza d'onda ed una frequenza.
Lo spettro elettromagnetico illustra ordinatamente queste onde al variare della lunghezza d'onda o della frequenza:
Tipo di radiazione elettromagnetica | Frequenza | Lunghezza d'onda |
---|---|---|
Onde radio | ≤3 GHz | ≥ 10 cm |
Microonde | >3 GHz – 300 GHz | <10 cm – 1 mm |
Infrarossi | >300 GHz – 428 THz | <1 mm – 700 nm |
Luce visibile | >428 THz – 749 THz | <700 nm – 400 nm |
Ultravioletti | <749 THz – 30 PHz | <400 nm – 10 nm |
Raggi X | >30 PHz – 300 EHz | <10 nm – 1 pm |
Raggi gamma | >300 EHz | <1 pm |
Al variare di queste grandezze variano le proprietà dell'onda. La frequenza è proporzionale all'energia dell'onda cioè all'aumentare della frequenza aumenta l'energia trasportata dall'onda.
Poiché la lunghezza d'onda e la frequenza di una radiazione sono inversamente proporzionali, tanto minore sarà la lunghezza d'onda, tanto maggiore sarà la frequenza e quindi l'energia.
Poiché la lunghezza d'onda e la frequenza di una radiazione sono inversamente proporzionali, tanto minore sarà la lunghezza d'onda, tanto maggiore sarà la frequenza e quindi l'energia.
Un'altra caratteristica è la penetrabilità dell'onda. Le onde ad alta frequenza interagiscono parecchio con la materia e sono quindi solitamente più facile da schermare (ad eccezzione di quello troppo energetiche come i raggi X e i raggi gamma). Le onde radio invece interagiscono poco e penetrano la materia, riuscendo a coprire maggiori distanze.
Le applicazioni possono essere divise in due macrofamiglie: nella prima le onde elettromagnetiche vengono utilizzate per trasportare informazioni ( radio, televisione), nella seconda per trasportare energia ( forno a microonde ). La logica (o se si preferisce il buon senso) ci consiglia quindi che per la prima categoria di dispositivi è conveniente usare radiazioni a bassa frequenza (bassa energia) mentre per la seconda radiazioni a frequenza più alta. Purtroppo è stato già illustrato che non è sempre così. La scelta di usare microonde per le alcune telecomunicazioni non è casuale: il motivo è che le altre bande sono state già occupate in passato da televisione e radio. In tempi recenti non sono rimaste che le bande più sconvenienti per le nuove applicazioni quali cellulari GSM, UMTS, wi-fi, wi-max. Ma questo motivo non giustifica l'uso che si fa di queste onde ai danni della nostra salute.
Gli effetti della radiazione elettromagnetica sugli esseri viventi dipendono principalmente da due fattori: la frequenza della radiazione e le modalità di esposizione (intensità della radiazione (questo parametro è molto importante!), durata dell'esposizione, parti del corpo esposte...). Per quanto riguarda la frequenza della radiazione si usa distinguere tra radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti.
Le radiazioni ionizzanti sono le più energetiche (raggi X e raggi gamma), provengono dal cosmo o dalla radioattività naturale o artificiale. Per la loro potenza e pericolosità, non vengono usate dalla tecnologia delle telecomunicazioni.
Negli ultimi anni sono andati crescendo gli interrogativi sui possibili effetti sulla salute legati all'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenze (RF) e microonde (MW). In molti laboratori si sta lavorando intorno a interrogativi quali l'effetto della applicazione di un campo elettromagnetico sulla permeabilità delle membrane cellulari a determinate specie ioniche e su quali basi biofisiche sia ipotizzabile un'influenza diretta del campo elettromagnetico sull'integrazione e l'elaborazione dei segnali nervosi. Un'onda elettromagnetica che si propaga nello spazio trasporta energia che viene in parte assorbita e in parte riflessa dagli oggetti che tale onda incontra sul suo percorso. L'assorbimento avviene con modalità ed in misura diversa a seconda delle caratteristiche del mezzo. L'effetto sugli organismi viventi di tale assorbimento di energia da un campo elettromagnetico a radiofrequenza e microonde è da una ventina d'anni oggetto di numerose indagini scientifiche. A livello microscopico, manca ancora uno schema interpretativo soddisfacente dell'azione di un campo elettromagnetico sulle cellule degli organismi viventi. Questo dipende innanzitutto dall'incompleta conoscenza dei fenomeni a livello di membrana cellulare legati allo scambio di materiali ed informazioni tra cellule a ambiente esterno. In secondo luogo, la complessità strutturale dei tessuti biologici e la loro disomogeneità, rende assai problematico un calcolo dettagliato della deposizione locale di energia nei tessuti da parte dell'onda elettromagnetica incidente. La controversia sulla possibilità di manifestazione di effetti non termici, cioè dovuti ad esposizioni a livelli di campo elettromagnetico a radiofrequenze e microonde non abbastanza elevati da produrre riscaldamento dei tessuti, si riflette nella scelta degli standard ammissibili di esposizione per lavoratori e popolazione civile da parte di Stati ed Organizzazioni internazionali diversi. Le ricerche compiute nei Paesi occidentali hanno condotto alla conclusione (ANSI, 1982) che l'esposizione protratta per un periodo inferiore ad 1 ora, e comportante un tasso di assorbimento specifico medio al corpo intero inferiore a 4 W/kg non è in grado di produrre effetti sulla salute. Per cautelarsi dai possibili effetti cumulativi dovuti ad esposizioni prolungate (giorni oppure settimane) si è considerato per l'uomo un valore limite di SAR 10 volte inferiore, pari quindi a 0.4 W/kg. Tutte queste grandezze sono difficili da tenere in conto nella vita quotidiana, ma l'uso di frequente telefonini o ripetitori nelle vicinanze possono superare la soglia massima consigliata.
Anche se lo studio sulle cellule è ancora agli albori, una certezza è data dal fatto che un'onda e.m. trasferisce tanta più energia quanto è elevata la frequenza. Come spiegato precedentemente parte dell'energia rilasciata si trasformarsi in calore.
L'organismo umano è in grado di supportare un certo rialzo termico. Poiché il principale "scambiatore" di calore presente nel corpo umano è costituito dal sangue, si può pensare che gli organismi meno vascolarizzati costituiscano organi critici per quanto riguarda l'esposizione alle radiazioni e.m., in quanto, se riscaldati dall'esterno non hanno più modo di ridistribuire il calore ricevuto tramite un'idonea circolazione sanguigna. Da questo punto di vista gli organi critici per eccellenza sono il cristallino e le gonadi maschili.
Il resto dell'energia rilasciata viene assorbita a livello molecolare con conseguenze ancora poco chiare.
L'intensità della radiazione è un altro parametro. Essa ci dice quante onde elettromagnetiche di una certa frequenza ci sono. All'aumentare dell'intensità aumenta l'energia totale trasmessa. Chiaramente per la prevenzione della salute è importante mantenere bassa l'intensità del segnale nelle telecomunicazioni. Ciò è sempre più difficile oggigiorno, poichè siamo alla ricerca di zone dove c'è maggior campo per i nostri telefonini e della banda larga per le nostre connessioni wi-fi e UMTS.
Se pensate che ci sono solo brutte notizie sappiate per ora che le alternative esistono e ne parleremo presto, intanto provate ad essere meno banali nelle nostre scelte!
J. D. Jackson, "Classical Electrodynamics" (1998)
J. Brehm, W. J. Mullins "Introduction to the Structure of Matter: A Course in Modern Physics" (1989)
http://it.wikipedia.orgCollabora (in aggiornamento)
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Appello alla prudenza da parte della ricerca
Primo, siate brevi: non prolungate le conversazioni al cellulare, i possibili rischi sono proporzionati alla durata delle chiamate. Secondo, siate sintetici: usate gli sms o la email, diminuisce così l'impatto elettromagnetico. Terzo, non abbiate fretta: quando si tratta di comunicazioni professionali, amorose o comunque lunghe, prendete un momento per fermarvi a parlare da un telefono fisso. Quarto, siate prudenti: tranne che in casi urgenti, non date mai un cellulare a un bambino sotto ai 12 anni, gli organi in via di sviluppo sono quelli più sensibili alle onde elettromagnetiche.
Sono alcune delle regole contenute nel nuovo "codice di condotta" pubblicato ieri da una ventina di scienziati internazionali specializzati nella lotta ai tumori, tra cui l'italiano Franco Berrino e il popolare autore francese del bestseller "Guarire", David Servan-Schreiber. Un appello che non vuole essere un allarme. "Siamo in un momento in cui la ricerca dibatte ancora sui rischi del cellulare" spiega Henri Pujol, presidente della Lega contro i tumori. "Proprio per questo bisogna essere prudenti". Non ci sono prove certe della tossicità dei cellulari, ma quasi tutti gli studi confermano che un'esposizione prolungata favorisce la comparsa di "glioma", ovvero tumori del tessuto del sistema nervoso centrale. I ricercatori però si dividono sull'incidenza di questo rischio: c'è chi lo considera "basso" e chi addirittura pronostica un raddoppiamento dei tumori.
Certi punti di questo nuovo vademecum sembrano di difficile applicazione, come tenere sempre il cellulare a oltre un metro di distanza dal corpo (perché così l'impatto elettromagnetico diminuisce di cinquanta volte). La raccomandazione sui bambini forse è arrivata già troppo tardi: un bambino su cinque possiede il cellulare alle medie e quattro su cinque al liceo. Altri consigli sono facili da seguire: per esempio, verificare prima di comprare un apparecchio il codice Sar (Specific Absorption Rate) che misura l'assorbimento delle onde da parte del corpo. Minore è il Sar meno, in teoria, ci sono rischi. Altre regole, ancora, suggeriscono una piccola rivoluzione di vita e comportamento: chiamate brevi, niente telefono in treno o in macchina. "Non si tratta di demonizzare il cellulare. Nessuno di noi, tra l'altro, ci ha rinunciato" premette Servan-Schreiber, psichiatra all'università di Pittsburgh.
Sono alcune delle regole contenute nel nuovo "codice di condotta" pubblicato ieri da una ventina di scienziati internazionali specializzati nella lotta ai tumori, tra cui l'italiano Franco Berrino e il popolare autore francese del bestseller "Guarire", David Servan-Schreiber. Un appello che non vuole essere un allarme. "Siamo in un momento in cui la ricerca dibatte ancora sui rischi del cellulare" spiega Henri Pujol, presidente della Lega contro i tumori. "Proprio per questo bisogna essere prudenti". Non ci sono prove certe della tossicità dei cellulari, ma quasi tutti gli studi confermano che un'esposizione prolungata favorisce la comparsa di "glioma", ovvero tumori del tessuto del sistema nervoso centrale. I ricercatori però si dividono sull'incidenza di questo rischio: c'è chi lo considera "basso" e chi addirittura pronostica un raddoppiamento dei tumori.
Certi punti di questo nuovo vademecum sembrano di difficile applicazione, come tenere sempre il cellulare a oltre un metro di distanza dal corpo (perché così l'impatto elettromagnetico diminuisce di cinquanta volte). La raccomandazione sui bambini forse è arrivata già troppo tardi: un bambino su cinque possiede il cellulare alle medie e quattro su cinque al liceo. Altri consigli sono facili da seguire: per esempio, verificare prima di comprare un apparecchio il codice Sar (Specific Absorption Rate) che misura l'assorbimento delle onde da parte del corpo. Minore è il Sar meno, in teoria, ci sono rischi. Altre regole, ancora, suggeriscono una piccola rivoluzione di vita e comportamento: chiamate brevi, niente telefono in treno o in macchina. "Non si tratta di demonizzare il cellulare. Nessuno di noi, tra l'altro, ci ha rinunciato" premette Servan-Schreiber, psichiatra all'università di Pittsburgh.
Paradossalmente, l'unica cosa certa è che c'è incertezza sulla tossicità dei cellulari. Poche assicurazioni oggi coprono il rischio da onde elettromagnetiche e molti fondi d'investimento hanno richiesto maggiori informazioni sanitarie per misurare l'affidabilità delle società di telecomunicazioni quotate in Borsa. "Il nostro appello - spiega Thierry Bouillet, oncologo all'ospedale Avicenne di Bobigny - si rivolge ai produttori: avrebbero tutto l'interesse a limitare gli eccessi da telefonino".
Un invito rivolto anche ai governi e ai ministeri della Salute, "troppo spesso conniventi con le lobby dell'industria" scrivono gli scienziati. "Oggi viviamo una situazione simile a quella di cinquant'anni fa, con l'amianto e il tabacco" conclude il documento. Meglio dunque adottare piccoli accorgimenti, sapendo che un rischio per la salute c'è. Se piccolo o grande si scoprirà in futuro.
(da "la Repubblica" del 16 giugno 2008)
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/tecnologia/cellulari/spegnetelo/spegnetelo.html
Bande di frequenze (in aggiornamento)
In questo post si riportano le frequenze (misurate in megahertz o in gigahertz), in cui operano le più moderne teconologie per le telecomunicazioni.
Notate che si mantengono quasi sempre nel range delle microonde, e quanto sono vicine alla frequenza di risonanza della molecola dell'acqua?
Notate che si mantengono quasi sempre nel range delle microonde, e quanto sono vicine alla frequenza di risonanza della molecola dell'acqua?
- Le frequenze usate dalla rete GSM (quella che è usata dai telefonini tradizionali e che permette solo telefonate, sms e wap senza contenuti multimediali) variano a seconda degli stati in cui la rete stessa è installata. La molteplicità delle frequenze portanti usabili e l'evoluzione dei sistemi di trasmissione hanno permesso l'uso di configurazioni multifrequenza (dual band). La buona notizia è che non sono tanto elevate quanto le altre (vedi appresso). La potenza di emissione radio dei telefonini è di solito dell'ordine dei Watt, ed è piuttosto alta perché il segnale deve raggiungere il ripetitore, solitamente posto a qualche chilometro (vedi post più recenti).
Banda | Nome | Canale | Uplink(MHz) | Downlink(MHz) | Note |
GSM 400 | GSM 400 | ++ - ++ | 450,4 - 457,6 | 460,4 - 467,6 | utilizzato in Africa, ecc. |
GSM 850 | GSM 850 | 128 - 251 | 824,0 - 849,0 | 869,0 - 894,0 | utilizzato in USA, Sudamerica e Asia. |
GSM 900 | P-GSM 900 | 1-124 | 890,0 - 915,0 | 935,0 - 960,0 | La banda con cui è nato il GSM e la più diffusa nel mondo |
E-GSM 900 | 975 - 1023 | 880,0 - 890,0 | 925,0 - 935,0 | GSM esteso, estensione del GSM 900 | |
R-GSM 900 | n/a | 876,0 - 880,0 | 921,0 - 925,0 | GSM ferroviario (GSM-R), viene utilizzato dalle compagnie ferroviarie europee per le comunicazioni in movimento. | |
GSM1800 | GSM 1800 | 512 - 885 | 1710,0 - 1785,0 | 1805,0 - 1880,0 | |
GSM1900 | GSM 1900 | 512 - 810 | 1850,0 - 1910,0 | 1930,0 - 1990,0 | utilizzato in Nordamerica, è incompatibile con il GSM-1800 in quanto le frequenze si sovrappongono. |
- Le seguenti sono le frequenze usate per il Wi-fi. Esse sono tra le più elevate. Questo significa che interagiscono parecchio con la materia (ed anche con il nostro organismo), e che quindi hanno un raggio di azione minore. All'aumentare della potenza (solitamente bassa-frazioni di Watt) aumenta il raggio di azione (vedi post più recenti). In effetti in ambito domestico, solitamente non si possono collegare dispositivi a grande distanza. Peccato che nelle case nelle università e negli uffici stiamo gran parte del nostro tempo, compensando la bassa potenza con i lunghi tempi di esposizione. A differenza della telefonia, Il Wi-fi è una tecnologia nuova: siamo ancora in tempo per non farla diffondere. Riufitiamoci di usare Il Wi-fi nei luoghi pubblici e nei condomini. Questo protocollo viene anche denominato IEEE 802.11. IEEE 802.11a, opera nella banda delle frequenze di 5 GHz, uno spazio relativamente inutilizzato negli Stati Uniti d'America e in Giappone ma già utilizzato in Europa. Nell'Europa lo standard 802.11a non è stato autorizzato all'utilizzo dato che quelle frequenze erano riservate all'HIPERLAN (protocollo europeo alternativo ma simile per casatteristiche di frequenza - in disuso). A metà del 2002 le frequenze vennero liberalizzate e quindi anche in Europa si poté utilizzare l'802.11a.
Standard | Modulazione | Frequenza | Velocità di trasferimento (Mbit/s) |
---|---|---|---|
802.11 legacy | FHSS, DSSS, Infrarossi | 2,4 GHz, IR | 1, 2 |
802.11a | OFDM | 5,2, 5,8 GHz | 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48, 54 |
802.11b | DSSS, HR-DSSS | 2.4 GHz | 1, 2, 5.5, 11 |
"802.11b+" non-standard | DSSS, HR-DSSS (PBCC) | 2,4 GHz | 1, 2, 5,5, 11, 22, 33, 44 |
802.11g | OFDM | 2,4 GHz | 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48, 54 |
802.11n | DSSS, HR-DSSS, OFDM | 2,4 GHz | 1, 2, 5,5, 11; 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48, 54, 125 |
- L'UMTS detto anche 3G (terza generazione, dopo TACS-1G e GSM-2G) unisce il peggio delle tecnologie precedenti: alta frequenza, banda larga (come il Wi-fi) e ampio raggio di azione (come il GSM) che si traduce in un aumento di potenza emessa (vedi post più recenti). L'UMTS-FDD è progettato per operare nelle seguenti coppie di bande separate:
Operating Band | Frequency Band | UL Frequencies UE transmit (MHz) | DL Frequencies UE receive (MHz) | Channel Number (UARFCN) UL | Channel Number (UARFCN) DL |
---|---|---|---|---|---|
I | 2100 | 1920 - 1980 | 2110 - 2170 | 9612 - 9888 | 10562 - 10838 |
II | 1900 | 1850 - 1910 | 1930 - 1990 | 9262 - 9538 | 9662 - 9938 |
III | 1800 | 1710 - 1785 | 1805 - 1880 | 937 - 1288 | 1162 - 1513 |
IV | 1700 | 1710 - 1755 | 2110 - 2155 | 1312 - 1513 | 1537 - 1738 |
V | 850 | 824 - 849 | 869 - 894 | 4132 - 4233 | 4357 - 4458 |
VI | 850 | 830 - 840 | 875 - 885 | 4162 - 4188 | 4387 - 4413 |
VII | 2600 | 2500 - 2570 | 2620 - 2690 | 2012 - 2338 | 2237 - 2563 |
VIII | 900 | 880 - 915 | 925 - 960 | 2712 - 2863 | 2937 - 3088 |
IX | 1800 | 1749,9 - 1784,9 | 1844,9 - 1879,9 | 8762 - 8912 | 9237 - 9387 |
X | 1700 | 1710 - 1770 | 2110 - 2170 | 2887 - 3163 | 3112 - 3388 |
- L'UMTS-TDD è progettato per operare nelle seguenti bande:
Frequencies (MHz) - | Channel Number (UARFCN) |
---|---|
1900 - 1920 | 9512 - 9588 |
2010 - 2025 | 10062 - 10113 |
1850 - 1910 | 9262 - 9538 |
1930 - 1990 | 9662 - 9938 |
1910 - 1930 | 9562 - 9638 |
2570 - 2620 | 12862 - 13088 |
Funzionamento del forno a microonde
Quando una molecola polarizzata viene immersa in un campo elettrico
essa tende ed orientarsi, allineando il suo dipolo nella direzione del campo elettrico. Se il campo elettrico viene ripetutamente invertito, la molecola è costretta a riposizionarsi a ogni inversione del campo.
Ciascuna molecola ha una frequenza caratteristica, detta frequenza di risonanza, che corrisponde alla frequenza in cui il fenomeno sopra descritto è massimo e più efficente. Le frequenza di risonanza dell'acqua è 2,45 Ghz. La molecola d'acqua gira naturalmente a questa velocità, se sollecitata. Se il campo elettrico varia ad una frequenza superiore la rotazione della molecola verrebbe
interrotta prima di aver completato il giro, mentre a frequenze
inferiori, la molecola d'acqua avrebbe la possibilità di riposare tra
una rotazione e l'altra, così che solo parte dell'energia del campo oscillante verrebbe trasferita alla molecola.
Essendo le nostre vivande composte per lo più da acqua (come noi, del resto), assorbono volentieri ed efficacemente l'energia di un campo elettrico di tale frequenza. L'energia rotazionale assorbita, viene poi trasferita ai moti traslazionali o termici (cioè la molecola oltre che ruotare, inizia a vibrare), che macroscopicamente sono avvertiti come calore. E' questo il motivo per cui i forni a microonde sono progettati per generare campi elettrici oscillanti a quella frequenza ed irradiare con queste onde elettromagnetiche i cibi nel vano.
A questo punto è doveroso sottolineare e specificare che:
essa tende ed orientarsi, allineando il suo dipolo nella direzione del campo elettrico. Se il campo elettrico viene ripetutamente invertito, la molecola è costretta a riposizionarsi a ogni inversione del campo.
Ciascuna molecola ha una frequenza caratteristica, detta frequenza di risonanza, che corrisponde alla frequenza in cui il fenomeno sopra descritto è massimo e più efficente. Le frequenza di risonanza dell'acqua è 2,45 Ghz. La molecola d'acqua gira naturalmente a questa velocità, se sollecitata. Se il campo elettrico varia ad una frequenza superiore la rotazione della molecola verrebbe
interrotta prima di aver completato il giro, mentre a frequenze
inferiori, la molecola d'acqua avrebbe la possibilità di riposare tra
una rotazione e l'altra, così che solo parte dell'energia del campo oscillante verrebbe trasferita alla molecola.
Essendo le nostre vivande composte per lo più da acqua (come noi, del resto), assorbono volentieri ed efficacemente l'energia di un campo elettrico di tale frequenza. L'energia rotazionale assorbita, viene poi trasferita ai moti traslazionali o termici (cioè la molecola oltre che ruotare, inizia a vibrare), che macroscopicamente sono avvertiti come calore. E' questo il motivo per cui i forni a microonde sono progettati per generare campi elettrici oscillanti a quella frequenza ed irradiare con queste onde elettromagnetiche i cibi nel vano.
A questo punto è doveroso sottolineare e specificare che:
- Il trasferimento di energia c'è comunque, anche a frequenze diverse da quelle di risonanza, ed è tanto più efficente quanto si è vicini alla suddetta frequenza.
- Il calore e la cottura sono solo l'effetto finale dell'irradiazione. L'effetto delle microonde sulle molecole è quello di farle ruotare su se stesse. Sono le radiazioni termiche o infrarosse che danno la sensazione di calore (come quando ci scaldiamo le mani vicino la stufa) e che causano la cottura tradizionale.
- Le microonde penetrano nella materia più di quanto facciano gli infrarossi. E' questo il motivo per cui nei cibi cotti al forno a microonde non si formano croste croccanti, cioè l'energia viene rilasciata uniformente e non si rilascia tutta sulla superficie.
- Gran parte delle molecole si comportano come l'acqua, ed anche se le loro frequenze di risonanza non sono le stesse, queste ricadono nel dominio delle microonde.
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Pertanto non puo' considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
Qualora i contenuti violassero eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarmelo e saranno eventualmente rimossi.
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