Referendum, SI all'acqua pubblica, soprattutto

Sembra che ci sia stato un gran fermento intorno alla questione Nucleare. Domenica 12 e Lunedi 13 viene chiesta la nostra opinione sul questo importante tema. MA NON E' IL SOLO.



Badwireless è molto attento alla tematica dell'acqua, per questo non possiamo non ricordarvi che
Do­me­nica 12 giu­gno 2011, dalle 8:00 alle 22:00 e Lu­nedì 13 giu­gno 2011, dalle 7:00 alle 15:00 si vota anche per il futuro dell'acqua.
Non facciamo passare inosservato questo referendum. Ci hanno già provato quando il governo ha scelto di fare il referendum separato dal voto amministrativo.


ACQUA BENE COMUNE: E' impensabile applicare le leggi del libero commercio ad un bene come l'acqua, che è una necessità e non un semplice bene di consumo. Vota SI, per difendere il diritto elementare di ognuno di noi a bere e a lavarsi. Che nessuno speculi su queste cose.

La prima di colore rosso serve per abrogare la legge che OBBLIGA i comuni italiani a dare la gestione degli acquedotti ad azienda private. In provincia di Arezzo questo incubo è già una realtà:

Il caso di Arezzo (ANSA – 18 marzo 2010). Mentre in Parlamento si discute del D.Lgs. Ronchi, da 10 anni l'acqua arriva nelle case degli aretini privatizzata con i servizi Nuove Acque. La società e' nata nel 1999, prima in Italia, 'ed e' da 10 anni - spiega Franca Fuochi di FederConsumatori - che i cittadini pagano una delle tariffe piu' alte d'Italia', circa 400 euro l'anno secondo il rapporto Blue Book 2009.

Dobbiamo precisare che quello che viene privatizzato è la gestione dell'acqua, ovvero il controllo delle infrastrutture che trasportano l'acqua fino alle nostre case. Questo di fatto si traduce in un controllo sulla stessa acqua, per cui è lecito parlare di privatizzatione della'acqua.

La seconda scheda di colore gialloci chiede se vogliamo abolire la legge che impone la determinazione delle tariffe secondo logiche di libero mercato. Non abbiamo nulla in contrario al libero mercato che, grazie alla legge della domanda e dell'offerta, ci ha garantito un economia florida e molti lussi. Ma l'acqua non può essere soggetta alla legge della domanda e dell'offerta perchè, QUALUNQUE PREZZO CI VIENE IMPOSTO, NON NE POSSIAMO FARE A MENO.

Ecco una schietta e provocatoria riflessione sul business dell'acqua.



Riporto le domande dei due referendum.
Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO
“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la pri­va­tiz­za­zione dell’acqua e con­tro la ge­stione dei ser­vizi idrici da parte di pri­vati.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione attuale.

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO
“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la norma che per­met­tere il pro­fitto (non il re­cu­pero dei co­sti di ge­stione e di in­ve­sti­mento, ma il gua­da­gno d’impresa) nell’erogazione del bene Ac­qua po­ta­bile.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che am­mette tale guadagno.

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